Thursday, June 09, 2005

Castelli

Sono la cosa più magnifica che esista.
Sono eretti con assurda dedizione negli anni, curati nelle più piccole sfacciettature, definiti in ogni minimo dettaglio.
Ognuno ha una sua struttura propria. Possono essere grandi e principeschi, fiabeschi, piccoli e ridicoli, possono essere talmente mastodontici e imponenti da far addiritura paura. Chi vi vive e convinto che il suo sia sempre il migliore. Che la sua torre sia più alta di tutte le altre e che quindi riuscirà mirare più distante. Che le sue mura sono le più resistenti a qualsiasi tipo di assalto e allo stesso tempo le più belle e ricche di stile. Tutti sono convinti che il proprio sia una personale opera d'arte, progettato con un architettura talmente sopraffina da essere praticamente perfetto.
Al giorno d' oggi cose di questo genere si acquistano in stock. Si, dopo ognuno può sempre limarselo un po' da solo, ma il disegno generale è uguale per tutti. Cosi siamo tutti alla pari, giusto?
Che crepino tutti gli architetti!
E quando cadono, oh beh quando cadono allora se ne vedono proprio delle belle.
L' assurdo in terra. Sistemi di valori completamente bruciati.
Suore che bestemiano. Puttane che implorano pietà Assassini che piangono.
Idealisti che si uccidono. Uomini insignificanti senza un tetto tutti alla ricerca di un nuovo splendido castello, tutto nuovo, tutto diverso dal precedente.
E poi via felici, convinti che stavolta questo castello non crollerà. Che si farà tempo ad esalare l'ultimo respiro prima di accorgersi di aver vissuto nell' immondizia morale cucinata quel tanto che basta da farla sembrare vita.
Benedetti siano quei coraggiosi poveri che mirano i castelli dall' altra parte del loro fossato pieno di coccodrilli. Ne vedono pregi e difetti, ma mai si addentrano in uno solo di loro. Neanche se il ponte levatoio e giù. Neanche se la dama del castello ha già le gambe aperte ed affamate. Prenderanno si la pioggia. E la grandine. E la neve. E si ustioneranno al sole. Ma vedranno per sempre un cielo limpido sopra le loro teste e niente crollerà su di loro lasciandoli moribondi ed infelici.
Vivere la vita fuori dalla propria testa. Che splendido e stupido e onirico e agrotodolce pensiero. Un lusso che solo gli animali posso permettersi.

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