Monday, November 21, 2005

Il cancro del benessere

C'e' un mondo dietro il mondo che sta crescendo sempre piu' evidente, ma sempre invisibile per chi non ha occhi per vedere.
Vengono qui in Italia a cercar fortuna dai posti piu' disparati; spesso sono discriminati o identificati dal colore della loro pelle, ma ci sono abituati. Sto parlando di quella gente la. Quella gente che accetta lavori che qualunque italiano rifiuterebbe.
Sto parlando di quella gente che pulisce il porcile da te lasciato sul tavolo del Mcdonald. Sto parlando di quella gente ancora sveglia a lavorare per darti da mangiare quando tu alle quattro di mattina esci strafatto dalla discoteca. Quella gente che raccatta le tue immondizie. Persone che puliscono le strade da te calcate e sporcate. Gente che faticosamente gestisce sempre con piu' autorita' il loro banchetto. Il loro insignificante negozio.
Sto parlando di tutta questa gente che china la testa e lavora. E non si preoccupa della marca delle scarpe che indossa. O dell' auto con la quale si presenta al parcheggio della discoteca piu' di grido.
Persone che a poco a poco stanno prendendo sempre piu' spazio e ci stanno insegnando l' umilta'. E noi, noi, cari italiani, siamo ciechi e non vediamo che sta per esserci sottratto un pezzo del nostro mondo. Siamo troppo impegnati a decidere cosa si fa la sera o cosa indossare per uscire. Il benessere che ci scorre nelle vene fin dalla nostra nascita ha narcotizzato il nostro senso della vita. Viviamo con la puzza sotto il naso e per questo i nostri occhi rimangono chiusi. Ma averra' un brusco risveglio, prima di quanto si pensi. Ed allora forse sara' troppo tardi per riprendere cio che una volta era nostro e che legittimamente ci e' stato portato via.
Ci e' stata insegnata l' impotenza.
Il futuro cari miei, e' di tutta qulla gente di cui ho parlato sopra.
E noi resteremo alla finestra, a veder scorrere un paese non piu' nostro!

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