Thursday, July 24, 2008

"La noia" e "La nausea"

Due libri che parlano della stessa cosa in modi molto differenti.
Entrambi puntano il loro mirino tematico sulla corrente filosofica principe dell'epoca (e anche di oggi?!), ovvero l'esistenzialismo.
Quell'esistenzialismo figlio di una perdita di fiducia in tutti i valori e che tenta, senza riuscirvi di andare oltre il disperato nichilismo che ne deriva. A questo profondo e controverso sentimento viene dato il nome di "noia" da Moravia e di "nausea" da Sartre.
Ma mentre Moravia usa la sua noia come sfondo e meccanismo di innesco per dipingere abilmente un ottimo romanzo, con una trama fatta di eventi e di persone, di accadimenti e anche di riflessioni, Sartre punta piu' ad un opera di pura introspezione i cui pochi personaggi altri non sono che dei burattini esibenti sistemi filosofici piu' o meno personali. Sarebbe ingiusto dire che Moravia non faccia qualcosa del genere, basti solamente prendere ad esempio il personaggio di Cecilia, ma Sartre estremizza decisamente questo passaggio facendo passare in secondo piano il personaggio e portando in primo le sue idee.
Non a caso buona parte della narrazione de "La nausea" narra di accadimenti all'interno della testa del protagonista.
Sono due libri diversi. "La noia" e' un bel romanzo, non richiede sforzi per essere letto e non richiede doti o nozioni filosofiche particolari, nonostante abbia da dire qualcosa anche a livello filosofico. "La nausea" invece e' un libro ostico da leggere, volutamente antinarrativo, a tratti sembra voler realizzare il suo scopo nel frustrare l'incauto lettore, ma cosi non e', e se si ha la tenacia di leggere ed entrare visceralmente nel flusso dei pensieri del protagonista dopo pagina cento si puo' assistere ad un autentica rivoluzione mentale all'interno della sua testa che fa toccare con mano l'esistenzialismo nudo e crudo attraverso alcuni passaggi capolavoro.
In sintesi, potremmo dire che Moravia e' un ottimo scrittore e ha scritto un ottimo romanzo, mentre Sartre e' un ottimo filosofo e ha scritto un ottimo romanzo filosofico.
Opere simili ma diverse, rappresentano entrambe tappe fondamentali per chiunque si approcci alla letteratura del 900'.

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