Sunday, March 19, 2006

Neverwhere, di Neil Gaiman

Neverwhere, il cui titolo italiano è un anonimo “Nessun dove”, ha un inizio un po’ in sordina, come c’ è ne sono tanti. Se non fosse della fama di cui quest’ opera giustamente gode, il lettore mai e poi mai potrebbe immaginare che di li a poche pagine gli si materializzi sotto gli occhi un capolavoro di tale portata. Eppure…
La trama?!
La vita di Richard è sconvolta dall’ entrata nella sua vita di quel personaggio memorabile e inafferrabile quale è Porta (Door) che lo porterà a prendere parte ad un avventura incredibile fuori dal tempo e dallo spazio.
Il mondo sotterraneo, a tratti fatato, a tratti cruento, che Gaiman abilmente dipinge e i personaggi eccentrici e accattivanti che lo popolano prendendo parte alla storia danno un tocco di irripetibile magia all’ intera opera rendendola qualcosa di unico. Un avventura così distante dalla nostra realtà eppure così palpabile, cosi stupendamente reale che lascia il lettore semplicemente incantato.
Non è una favola, anche se ne ha la magia, non è un libro d’ azione, anche se ne ha il ritmo, non è un romanzo psicologico, anche se i personaggi sono delineati in modo sempre più preciso, stuzzicante e mai banale.
Un libro che lascia l’ amaro in bocca perché finisce.
Un mondo meraviglioso che mette infine malinconia al solo sapere che è un semplice prodotto dell’ immaginazione.
Una sorta di “Sogno di una notte di mezza estate” dei tempi nostri, un opera impedibile che costituisce una tappa fondamentale della letteratura moderna.
Sinceramente: leggetelo, leggetelo, leggetelo.
Lasciatevi conquistare dalla magia che questo libro emette e guarderete, almeno per un istante, voi stessi è il mondo con altri occhi.