Monday, June 23, 2008

Bestia


Alzai gli occhi.
Il cielo era limpido, limpidolimpido.
Non una nuvola sporcava quel cielo perfetto, troppo perfetto.
Io lo notai, ma non me ne ero ancora accorto.
E poi il mare. Limpido anch'esso, calmo e blu come solo nelle fiabe un mare puo' essere.
Eravamo, io ed il resto della ciurma, pur sempre in mezzo al mare e quindi questo rappresentava comunque un pericolo costante. Cadere in mare. Annegare. Morire. Eventualita' plausibili.
Notai anche questo, ma non me ne accorgevo, accettavo.
La nostra era una bella barca non piu' lunga di 20 metri, a quanto pare andavamo a caccia.
Guardavo in giro ed era tutto a posto. La ciurma amichevole. si rideva e si scherzava. Era tutto normale. Io avevo sempre fatto quello, era la mia vita, ne ero convinto.
E non me ne rendevo conto.
Il mare, il cielo, una barca amichevole, cos'altro si puo' desiderare?!
- eccone uno, arriva! - mi dicono
- dove?! cosa e'? -
Era una serpente gigante. Era verde, un verde chiaro ma spento, avevo una testa molto grossa, un diamentro di almento quindici centimetri es non sembrava affatto contento di essere stato catturato.
Si dibatteva, cercava di divincolari, lottava per la vita...

Smettei di fare da spettatore ed iniziai a prendere parte attiva.

- tiriamolo su forza -
- stendiamolo qua -
E' agganciato ad uno strano arnese che la tiene semibloccata, la gigantesca bestia acquatica ancora non vuole mollare.
Era dunque questo che facevamo?! Pescatori di non so cosa?1 Di quel che capita?! Io ero questo?! A quanto pare si....lo accettavo.
- tenetolo fermo, tenetole fermo -
- forza colpiscilo colpiscilo in testa - mi urlano.
Cinque uomini sono impegnati a tenere ferma la spaventosa creatura e mi si chiede di dargli il colpo di grazia. Esito.
- forza colpiscilo! -
Prendo una piccola pala. Un uomo lo tiene dal collo, noto le fauci della bestia contratte in una smorfia innaturale, le sue squame verdi si gonfiano e si sgonfiano sopra il respiro affannoso e disprerato dell'animale.
Lo colpisco sulla grossa, testa. Ma il serpente si divincola di nuovo, apre la fauci, non vuole morire....
Lo copisco ancora. Cerco la rabbia che sta dentro me. Non e' giusto. Ma ora che ho cominciato non posso tirarmi indietro. O lui o io.
Lo colpisco ancora. E ancora. E ancora...Muori bestia schifosa...
Ora sempra inerte.
Questo e' dunque quello che faccio?! Non ho l'impressione che sia la priam volta che lo faccio...lo accetto.
- e' morto? - chiedo
- no, e' solo svenuto...forza ragazzi muovetevi - La ciurma prende dei piccoli ganci pendenti dallo strano marchingegno alla quale la bestia e' attaccata e il infila nella pelle del serpente gigante.
- cosa fate? cosa fate? -
Attivano il marchingegno che inizia lentamente a muoversi . Ed tutto d'un tratto il serpente si dibatte con non mai, il mio stomaco e' lacerato dalle urla disumane della bestia: il marchingegno ruotando su se stesso lo sta squoiando vivo. Le urla delle bestia mi ghiacciano il sangue...non posso muovermi, non posso fare niente....il resto della ciurma ride allegramente....
E' il delirio, i versi inumani della bestia, le fragorosa risate della ciurma, la pelle che lentamante viene tolta al serpente che si contorce in pose che rivelano dolore insopportabile....
E alla fine il serpente e' ributtato in mare senza piu' pelle, la quale resta agganciata la marchingegno.
Ho paura. Non posso reagire. E' dunque questo che facciamo?! E' dunque questo che io faccio quando non mi accorgo di vivere?! non posso essere io....
Le risate delle ciurma coprono ogni rumore. Intanto una persona a bordo tenta di ribellarsi a tanta atrocita', ma viene bloccata, gli viene bendata la bocca, gli vengono applicati i ganci in viso.
Il marchingegno parte...lo sfortunato non volendo attendere una morte cosi dolorosa si butta in mare da solo, strappandosi la pella dalla faccia in un solo colpo...
La ciurma mi guarda. Ora tutto e' ostile. Non sono piu' uno di loro. Non piu'. Come ho fatto fino a ieri?? Questo non sono io...
Mi viene fasciata la bocca, vedo le mani che si avvicinano con l'intento di infilarmi i ganci nella guancia, ma, con un gesto disperato, mi divincolo e mi tuffo in mare.
Un mare infestato. Un mare non piu' calmo e limpido.
Sono solo ora.
Meglio solo in un mare infestato che parte di una ciurma che si macchia di tali atrocita'. E pensare che finche' non me ne sono accorto oggi, ho sempre fatto parte di questa ciurma.
Non ero solo.
Ora, lo sono. Malvagio ma sicuro o buono ma in pericolo. Ora mi dico che era meglio la malvagita'. Ne sono sicuro.
Sono solo ora.
Il mare infestato e' sempre piu' minaccioso. Sono solo ora.
Non e' possibile....
Inizio a piangere...
Sono solo ora.
Chiudo gli occhi. Singhizzo come un bambino. Un bambino solo.
Mi risveglio prono su di un duro pavimento...fisso inebetito la presa di corrente. Ha due buchi.
Ora sono solo. Non smetto di singhiozzare....
Il serpente, la malvagita', il mare...
Credevo di essere forte. Insuperabile. Invincibile. Ero uno stupido. Avevo un faro' e non me ne accorgevo.
Quando ci si sente forti, ma davvero invincibile, duri, non si colgono quali debolezze stiamo nasconendo al mondo e soprattutto a noi stessi...
Ora tutto e' finito....sono solo....
Non mi muovo, sono sempre prono. Sono un stupido.
Singhizzo e non finire....
Penso che prima o poi la smettero'....imparero'...
Intanto non smetto di piangere...
Sono stato abbandonato.