Monday, November 28, 2005

Dio per un istante


Espressione della massima potenza fisica e mentale del tuo essere uomo.
L' istante prima il tuo cervello è vuoto, non un pensiero, non una sola congettura, sgombro.
Poi una scossa. Il mondo si ferma.
Un impulso istintivo costruito in anni di allenamento. Un guizzo incontrollato dei tuoi muscoli che stupisce te per primo.
E' il battito delle ali di una libellula che ti attraversa il cervello e tu riesci a coglierlo in ogni infinitesimo istante.
E in un secondo sali in cielo. L' impossibile è diventato alla tua portata. Come cento orgasmi concentrati in un secondo. La tua percezione di te si distorce e diventa un tutt' uno con l' evoluzione che stai compiendo.
Infine l' impatto. Il ritorno sulla terra. Il combattimento è finito. Hai vinto.
E mentre l' arbito decreta la tua vittoria già rimpiangi quell' istante in paradiso.
E capisci che la vita come la si intende non è che uno scantinato buio!

Friday, November 25, 2005

Cio' che "amore" e'

-Cosa e' mai l' amore?- chiese il fanciullo al padre luminare mondiale della matematica.
-Semplice!- egli rispose - l' amore e' il dominio di una funzione parziale ricorsiva!-
-Cioe'?! Come faccio a distinguere cio' che e' amore da cio' che non lo e'?- disse il bimbo.
-Non puoi. L' amore non e' una nozione decidibile, altrimenti ti avrei parlato di funzioni totali ricorsive- sentenzio con sufficienza il babbo - per sua natura e' un qualcosa di semidecidibile. Puo darsi quindi che prima o poi forse accada un fatto che ti faccia capire con chiarezza se qualcosa e' amore, ma puo' darsi anche che questo fatto non accada mai! La conoscenza di che cosa sia e' qualcosa che puo, per cosi dire, divergere!-
-Potrei quindi impiegare una vita intera a cercare di scoprirlo e morire prima di arrivarci!?- constato' sorpreso il bambino.
-Gia'; beh in effetti e' quello che la gente fa da sempre!- disse il padre ridendo sotto i baffi.
-Ma sei sicuro di tutto cio- chiese ancora il ragazzino.
-Sicuro quanto si e' sicuri della Tesi di Church! Quindi direi che ne sono quasi certo!- proferi sicuro il grande matematico.

Cosi la pensava quest' uomo. Altri invece, i piu' ottimisti, credono che sia una funzione totale ricorsiva. Per Alcuni e' invece qualcosa di nemmeno ricorsivamente enumerabile, che sfugge per definizione ad una qualsiasi definizione di se stesso.
Certa appare pero' una cosa: non si puo' lasciare la definizione di qualcosa di cosi complesso in mano a quei personaggi contraddittori e casinisti quali sono i poeti!

Wednesday, November 23, 2005

Della generazione che corre

Che ne sara' di voi, gente illuminata che si crede diversa dai propri avi?
Che cosa restera di tutti i propositi della generazione che corre che crede di avere un futuro nuovo nel palmo della propria mano?
Che crede di poter cambiare il mondo?!
Niente.
Ogni generazione ha le sue menti illuminate che si credono diverse dal resto del volgo; tali persone sono hanno spesso buona intelligenza e una base idealistica sfacciatamente grande. Credono con cio di poter veramente costruire un mondo nuovo, diverso, un mondo nel quale i propri figli vivranno come si ha da vivere.
Ma quando l' eta' e la razionalita' prendono il sopravvento, quando diventa innegabile l' evidente, l' incanto post-adolescenziale svanisce e tutti i mirabili propositi finiscono in una bolla di sapone. E ci si trova ad avere i capelli bianchi e lo sguardo spento.
No, non crediate di far eccezione solo voi. La giovinezza con quel che porta e un male(bene) passeggero, e purtroppo per tutte voi(noi) menti autonome (o BB come direbbe una certa LogicadelCerchio, che di questa categoria e' degna rappresentante) il destino e' gia' segnato.
Mi siace ragazzi, ma la storiografia non mente. Mai.
Ogni generazione pensa e sogna come se inconsciamente credesse di essere l' ultima, non si accorge invece di essere solo l' ennesimo insignificante tassello di un gigantesco domino.
Non vi resta quindi che accettare quieti l' inevitabile destino.
Anche voi un giorno morirete e il tempo cancellera' progressivamente ogni memoria di voi. E arrivera' un giorno in cui nessuno o niente testimoniera' la vostra esistenza. Fatevene una ragione. Sara' il vostro primo passo verso un solida saggezza senile.
Sempre che il fascino del suicidio non vi incanti prima!

Monday, November 21, 2005

Il cancro del benessere

C'e' un mondo dietro il mondo che sta crescendo sempre piu' evidente, ma sempre invisibile per chi non ha occhi per vedere.
Vengono qui in Italia a cercar fortuna dai posti piu' disparati; spesso sono discriminati o identificati dal colore della loro pelle, ma ci sono abituati. Sto parlando di quella gente la. Quella gente che accetta lavori che qualunque italiano rifiuterebbe.
Sto parlando di quella gente che pulisce il porcile da te lasciato sul tavolo del Mcdonald. Sto parlando di quella gente ancora sveglia a lavorare per darti da mangiare quando tu alle quattro di mattina esci strafatto dalla discoteca. Quella gente che raccatta le tue immondizie. Persone che puliscono le strade da te calcate e sporcate. Gente che faticosamente gestisce sempre con piu' autorita' il loro banchetto. Il loro insignificante negozio.
Sto parlando di tutta questa gente che china la testa e lavora. E non si preoccupa della marca delle scarpe che indossa. O dell' auto con la quale si presenta al parcheggio della discoteca piu' di grido.
Persone che a poco a poco stanno prendendo sempre piu' spazio e ci stanno insegnando l' umilta'. E noi, noi, cari italiani, siamo ciechi e non vediamo che sta per esserci sottratto un pezzo del nostro mondo. Siamo troppo impegnati a decidere cosa si fa la sera o cosa indossare per uscire. Il benessere che ci scorre nelle vene fin dalla nostra nascita ha narcotizzato il nostro senso della vita. Viviamo con la puzza sotto il naso e per questo i nostri occhi rimangono chiusi. Ma averra' un brusco risveglio, prima di quanto si pensi. Ed allora forse sara' troppo tardi per riprendere cio che una volta era nostro e che legittimamente ci e' stato portato via.
Ci e' stata insegnata l' impotenza.
Il futuro cari miei, e' di tutta qulla gente di cui ho parlato sopra.
E noi resteremo alla finestra, a veder scorrere un paese non piu' nostro!

Monday, November 07, 2005

Il mondo che fiorisce

Dov'è finito l' onnipotente che mi hanno promesso da fanciullo,
dove sta il paradiso del quale mi parlava morbidamente mia madre
e l' inferno evocato bruscamente da mia nonna.
Dov'e la giustizia che un dio qualsiasi dovrebbe garantire;
che cazzo di fine ha fatto quel mondo idilliaco che mi è stato promesso!
Bruciate tutte le croci affinchè il pargolo che vi sta affisso possa morire degnamente.
E poi rifiorire.
Veramente!